Prima di parlare di sintomi e trattamenti è utile capire cosa sono le borse. Le borse sono piccole sacche ripiene di liquido, detto liquido sinoviale, situate a livello delle articolazioni. La funzione delle borse è quella di ridurre l’attrito funzionando come da cuscini tra tendini, muscoli e ossa consentendo una maggior libertà di movimento, riducendo l’attrito.
La borsa olecranica è quella più conosciuta e importante e si trova a livello del gomito, situata nella regione posteriore, appena sotto la cute.
La borsa olecranica è la sede più comune di borsite superficiale del gomito e può essere causata da diverse condizioni:
- Origine traumatica: causata da un forte trauma che provoca una fuoriuscita di sangue nella borsa (Borsite Emorragica)
- Origine da traumi ripetuti o compressione: insorge lentamente in persone che applicano molta pressione sui gomiti, o che subiscono microtraumi. In genere sono legate a particolari lavori come idraulici che passano molto tempo in ginocchio poggiando i gomiti.
- Origine infiammatoria
- Origine infettiva
- Malattie: alcune malattie, come l’artrite reumatoide e la gotta, sono associate a borsite del gomito
Sintomi: come riconoscere l’insorgere di una borsite del gomito?
Il Dott. Stefano Banfi, responsabile del servizio di Prima Assistenza Medica della Clinica San Martino ci aiuta a capire i sintomi della borsite al gomito e definire i giusti trattamenti.
Il gonfiore, nella maggior parte dei casi, è il primo sintomo che viene avvertito dal paziente, con poco dolore che compare spesso in un secondo momento.
In alcuni casi il gonfiore può essere tale da tendere la pelle e causare una sensazione dolorosa. Le dimensioni della borsa possono aumentare a tal punto da ridurre il movimento del gomito. La pressione diretta della borsa e i movimenti di flesso-estensione vengono spesso riferiti come dolorosi.
Trattamento: come curare una borsite del gomito?
Per trattare una borsite olecranica ci sono due tipologie di trattamento: trattamento conservativo e trattamento chirurgico.
Vediamoli nel dettaglio:
Il trattamento conservativo
- Borsite non infetta: il primo passo è accertarsi che non vi siano condizioni generali che possono aver causato la borsite. In presenza di una borsite non dolente è sufficiente il trattamento con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e il posizionamento di un tutore di posizione e l’eventuale compressione. In una seconda fase si può intervenire con un intervento invasivo con agoaspirazione e infiltrazioni locali con farmaci.
- Borsite infetta: in presenza di un processo infettivo può richiedersi l’assunzione di una terapia antibiotica.
Trattamento chirurgico
- Borsite non infetta: in questa procedura si rimuove per via chirurgica la borsa ed il suo contenuto e l’articolazione viene immobilizzata con un bendaggio compressivo in flessione o estensione per circa 2 settimane. All’interno della nostra Clinica eseguiamo interventi chirurgici.
È importante, sottolinea il Dott. Banfi che, durante tutto il trattamento ci sia un monitoraggio attento dell’evoluzione della borsite per capire il buon funzionamento della cura o eventuali aggiustamenti.
È perciò fondamentale rivolgersi ad uno specialista che diagnosticherà la borsite e definirà un percorso terapeutico idoneo, avvalendosi anche di esami specifici.