Il sonno è “l’altra faccia della vita”: quando pensiamo alla nostra vita di solito non pensiamo al riposo notturno, che avviene per definizione senza consapevolezza e senza ricordo, ad eccezione di alcuni sogni o percezioni di stimoli ambientali. Eppure, trascorriamo circa un terzo della giornata, e più in generale dell’esistenza, dormendo. Il sonno mancato o disturbato, invece, diventa parte della nostra vita: oltre a sperimentare lo stato di veglia anche di notte, affrontiamo la giornata in modo più faticoso, influenzati da quel problema.
I disturbi del sonno consistono nell’alterazione della sua quantità, della sua qualità o di entrambe. Dormire 7-8 ore può non essere riposante e rigenerante, infatti, se il sonno risulta essere troppo “leggero”.

 

La quantità del sonno può essere alterata per difficoltà di addormentamento, risvegli frequenti e durata complessiva scarsa o eccessiva. Le necessità del riposo notturno variano molto da individuo a individuo e con l’età, di conseguenza la valutazione e gli obiettivi terapeutici devono essere personalizzati. Alcune persone dopo cinque o sei ore di sonno si sentono perfettamente riposate fino a sera, mentre altre necessitano di almeno 8 ore; inoltre, il sonno si riduce fisiologicamente con l’avanzare dell’età.

 

Alcuni provvedimenti, che possono valere per tutti, sono:

  • cena leggera e anticipata;
  • assumere alimenti ricchi di triptofano (precursore della melatonina, ormone del sonno) durante la giornata, compatibilmente al regime alimentare e calorico più indicato per ognuno e tenendo conto di eventuali allergie: frutta secca in genere, semi di zucca, banane, cioccolato fondente, cereali integrali, legumi, carni bianche, pesce, uova, yogurt, ricotta e infine verdure verdi (bieta, spinaci, zucchine, cavoli, asparagi e fagiolini);
  • evitare l’esposizione a dispositivi con schermo luminoso prima di andare a letto;
  • evitare un’attività fisica intensa la sera;
  • osservare una ritualità prima di andare a dormire, per esempio bere una tisana calda, mettere il pigiama, lavarsi i denti, leggere alcune pagine di un libro, etc.;
  • rendere l’ambiente idoneo al riposo: silenzioso, accogliente, rilassante e comodo;
  • assumere una tisana di erbe la sera (sembrano utili la valeriana, il biancospino, la passiflora ed il tiglio, mentre la camomilla in alcuni soggetti provoca un effetto paradosso cioè iper-vigilanza);
  • ridurre l’eventuale riposo pomeridiano;
  • regolare il livello di stress programmando durante la settimana dei momenti di svago e tempo libero, attività piacevoli, attività fisica gradita, etc.

 

In caso di persistenza del problema, è indicata una visita medica per approfondire ulteriori problematiche che possono interferire con il sonno (livello di stress, apnee notturne, ipertensione arteriosa, bruxismo, sindrome delle gambe senza riposo, ipertiroidismo, depressione, etc.) e valutare una terapia appropriata. In alternativa ai farmaci, o per consentirne una somministrazione più contenuta e una durata di trattamento più breve, può essere utile l’ipnosi: già dopo la prima seduta, il soggetto impara a sprofondare nel sonno autonomamente, grazie ad una strategia chiamata “ancoraggio”.

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