Il nostro corpo è costituito da almeno il 60% di acqua (es. uomo di 80 kg = 48 litri di acqua).
Le perdite idriche giornaliere sono molto elevate: sommando l’acqua che perdiamo con l’urina, le feci, il sudore e la respirazione si arriva a 1,8 litri al giorno, molto di più in condizioni quali clima estivo, ambienti caldi, attività fisica, febbre…
Chi non beve almeno 1,5 litri di acqua al giorno è sicuramente in una condizione di disidratazione (una parte di acqua è contenuta negli alimenti).
Tutti i tessuti del nostro corpo soffrono se carenti di acqua: il cervello (stanchezza mentale), la pelle (secchezza), i dischi intervertebrali (discopatia, ernia), i muscoli (crampi, contratture), l’intestino (stitichezza)…
Il nostro corpo è abituato ad utilizzare l’acqua naturale per i suoi processi fisiologici, da millenni: latte, the, caffè, succhi e bibite non contano come acqua nel calcolo giornaliero.
È meglio limitare il consumo di caffè e the, hanno effetto diuretico ed inibiscono lo stimolo della sete.
Abituarsi a bere lontano dai pasti, in modo che al momento del pasto i nostri organi siano già ben idratati per produrre i succhi digestivi e favorire digestione e assimilazione.
Bere un paio di bicchieri durante il pasto favorisce la digestione perché migliora la consistenza degli alimenti ingeriti.
Dire “non mi viene sete” non è significativo, perché alla lunga lo stimolo della sete viene inibito, mentre viene ripristinato se si reidrata a sufficienza l’organismo.
Toccate la pelle alle estremità (gomiti, ginocchia): dovrebbe essere morbida ed elastica. Guardatevi la lingua: dovrebbe avere un film liquido che la ricopre. Guardate la vostra urina: dovrebbe avere un colore giallo chiaro tendente all’incolore.
Due modi pratici per aumentare l’idratazione quotidiana sono:
- assumere l’acqua come una medicina, o insieme ad altre medicine che si prendono: 1 bicchiere al mattino appena svegli; 1 bicchiere prima dei pasti principali; 1 alla sera prima di coricarsi.
- portare con sé delle bottigliette d’acqua: in macchina, in ufficio, in cantiere…
Se “l’acqua proprio non va giù” provate inizialmente ad aggiungere poche gocce di limone o a berla tiepida o con una tisana leggera. Col tempo ci si riabitua al sapore e all’assunzione.
L’acqua del rubinetto va benissimo, è più sicura di quella in bottiglia dal punto di vista microbiologico, risparmiate soldi e non affaticate le spalle!
In alcune condizioni possono essere indicate acque in bottiglia per particolari caratteristiche.
Le acque bicarbonato calciche (calcio almeno pari a 150 mg/l) sono indicate in gravidanza, allattamento, svezzamento e alimentazione del bambino.
Le acque mediamente mineralizzate (residuo fisso almeno di 300 mg/l) sono indicate per gli sportivi, per chi ha problemi digestivi ed in caso di osteoporosi.
L’acqua con basso residuo fisso, preferibilmente sotto i 150 mg/l, è consigliata in presenza o tendenza a formare calcoli renali.