Quando la testa dell’omero fuoriesce forzatamente ed inaspettatamente dalla sua sede naturale, parliamo di lussazione di spalla. Questo tipo di infortunio può verificarsi in seguito ad un trauma sportivo o ad una caduta accidentale, ma può anche avvenire in seguito all’esecuzione di movimenti che sollecitano oltremodo la meccanica dell’articolazione della spalla nella gestualità sia quotidiana che lavorativa. 

Le persone più suscettibili a questo tipo di infortunio alla spalla sono coloro che praticano sport di contatto come il calcio, il rugby o la pallacanestro, ma può altresì accadere a persone che compiono normali gesti quotidiani come allungarsi per afferrare qualcosa posizionato in alto sopra la testa, o più banalmente per una perdita di equilibrio che provochi la caduta sulla spalla. 

Inoltre vi sono alcune persone che costituzionalmente presentano una struttura tendinea e legamentosa “molto elastica” che risulta responsabile di una lassità di spalla in grado di generare un’instabilità articolare. Si tratta quasi sempre di persone giovani, impegnate in sport che richiedono movimenti ripetuti delle braccia al di sopra del livello della testa come il nuoto, il tennis o la pallavolo.  

Tutto ciò sembrerebbe indicare che la “pratica sportiva” sia la principale colpevole dell’instabilità di spalla; tuttavia occorre specificare che lo sport non è la sola causa responsabile dell’insorgenza dell’instabilità di spalla, ma sicuramente concorre ad evidenziare una problematica articolare già esistente. Poiché la lussazione di spalla rappresenta un infortunio che tende a riverificarsi più volte, aggravando la qualità di vita del paziente, spesso risulta necessario intervenire chirurgicamente. 

Abbiamo di fronte due distinti gruppi di pazienti con instabilità: i pazienti affetti da instabilità “costituzionale” ed i pazienti affetti da instabilità “post-traumatica” recidivante. 

In entrambi i casi è assolutamente “Vietato il fai da te”. 

 

I Pazienti che presentano una lassità costituzionale delle strutture legamentose e tendinee sono solitamente in grado di procurarsi la fuoriuscita e poi il riposizionamento della spalla in modo autonomo e tendono a “giocherellare” con tale movimento. Costoro devono necessariamente rivolgersi allo specialista Ortopedico per programmare un percorso di cura medico-chirurgica che eviti un aggravamento irreparabile delle condizioni anatomiche e cliniche.  

Invece nei Pazienti affetti da lussazione post-traumatica di spalla, verificandosi  una situazione d’emergenza, si rende necessario l’accesso in Pronto Soccorso, con l’esecuzione di una Radiografia e visita urgente dello Specialista Ortopedico  che permetterà di ricollocare l’articolazione nella sua sede corretta, valutando  l’entità del danno ed instaurando una terapia adeguata. 

 

Infatti la fuoriuscita della testa dell’omero dalla sua sede naturale provoca la lacerazione e lesione delle strutture contenitive, cioè della capsula, dei legamenti e del cercine glenoideo ed un trattamento inappropriato conduce il paziente ad una situazione di instabilità cronica invalidante di spalla. 

Oggigiorno, grazie al notevole miglioramento ed affinamento delle tecniche chirurgiche, è possibile ottenere una riparazione adeguata delle strutture lesionate durante l’evento traumatico utilizzando un’innovativa tecnica  chirurgica totalmente Artroscopica e mini-invasiva che permette di raggiungere una completa guarigione ed evitare una fastidiosa ed invalidante  instabilità post-traumatica di spalla e di poter tornare rapidamente alla quotidianità lavorativa e sportiva.

5 consigli utili in caso di lussazione 

Cosa fare immediatamente subito dopo il trauma alla spalla: 

  1. Immobilizzare il braccio (braccio al collo con foulard)
  2. Applicare del ghiaccio per 30 minuti per ridurre il gonfiore ed il dolore
  3. Recarsi al più presto al Pronto Soccorso dove il Medico Ortopedico sarà in grado di ricollocare l’articolazione nella posizione corretta senza causare ulteriori danni

 

Dopo essere andati in Pronto Soccorso 

  1. Indossare la fasciatura a tracolla per riposare il braccio per consentire ai tessuti di guarire e al dolore e al gonfiore di regredire
  2. Limitare il più possibile i movimenti per consentire alla spalla di guarire
  3. Lavorare insieme al Medico Ortopedico ed al Fisioterapista ad un piano di recupero per prevenire infortuni futuri.

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