Ottobre rosa, prevenzione e diagnosi precoce

Ne parliamo con la Dott.ssa Chiara Trattenero – specializzata in radiodiagnostica senologica

 

Ottobre è il mese della prevenzione del tumore al seno, abbiamo intervistato la Dott.ssa Trattenero che ci parla di prevenzione, diagnosi e degli esami che vengono eseguiti in Clinica San Martino.

  1. Dottoressa, quali sono i consigli per una corretta diagnosi precoce?
    Il consiglio principale è prendersi cura del proprio seno, conoscerlo con un’autopalpazione mensile al termine del ciclo mestruale e avere ben chiare le tappe della diagnosi precoce.
  2. Perché è così importante la diagnosi precoce?
    Il carcinoma mammario è in assoluto il tumore più frequente della popolazione femminile (30%), sei volte più frequente dei tumori del collo dell’utero (5%). Nell’arco della vita si ammala 1 donna su 9: ognuna di noi ha un’amica o una conoscente coinvolta da questo problema. Ma la bella notizia è che il tumore al seno è una delle poche neoplasie che si può diagnosticare prima che compaiano i sintomi! La diagnosi precoce è molto importante perché è il fattore che più di ogni altro influisce sulla prognosi: più il tumore è piccolo, più è probabile che si possa asportare completamente e meno sono frequenti le ricadute.
  3. Quali sono le tappe della diagnosi precoce?
    Prima dei 30 anni il tumore al seno è un evento raro; quindi, basterà eseguire un’autopalpazione mensile o recarsi a eseguire una visita senologica (già a partire dai 25 anni consigliamo di intraprendere delle visite senologiche di prevenzione) ed eventualmente un’ecografia mammaria in presenza di noduli/retrazioni cutanee/secrezioni. In questa fascia d’età il riscontro più frequente è la presenza di cisti o noduli benigni (fibroadenomi), non pericolosi per la salute.
    Oltre i 30-35 anni l’incidenza del carcinoma mammario cresce esponenzialmente fino ai 50 anni.
    Quindi sotto i 40 anni si può eseguire un’ecografia mammaria annuale, tecnica ben tollerata e priva di controindicazioni.
    Dai 40 anni di età è stata ampiamente dimostrata l’efficacia degli esami diagnostici per il riscontro di lesioni tumorali in fase precoce. Da quest’età sarà fondamentale sottoporsi ogni anno alla mammografia, associata, in base alla valutazione del medico radiologo, ad un’eventuale ecografia mammaria nei seni con elevata componente ghiandolare.
    Dopo i 50 anni l’intervallo ottimale della mammografia può essere deciso insieme al radiologo senologo in base alla densità del seno, alla familiarità e all’uso di terapie ormonali (da 12 a 24 mesi).
  4.  

4. A quali figure professionali mi devo affidare per una corretta diagnosi strumentale?
Il medico radiologo senologo è una figura professionale sempre più specializzata nell’ambito senologico, che si occupa con elevata competenza di tutta la parte diagnostica della patologia benigna e maligna del seno. È un medico specializzato in radiologia che interpreta le immagini mammografiche, esegue l’esame clinico del seno, l’ecografia mammaria e si occupa di tutte le metodiche di radiologia interventistica per la valutazione delle lesioni sospette della mammella: agoaspirati, agobiopsie sotto guida ecografica e mammografica, prelievo del secreto. Nel caso sia necessario potrà poi avvalersi anche della risonanza magnetica della mammella, tecnica diagnostica di terzo livello. Diversi articoli scientifici dimostrano che maggiore è la competenza e l’esperienza specifica, più incrementa la capacità diagnostica del tumore mammario; pertanto, è fondamentale affidarsi a figure professionali dedicate.

5. Come si svolge la mammografia?
La mammografia viene eseguita tramite un mammografo dal tecnico di radiologia; richiede una compressione del seno per 5 -10 secondi in due proiezioni per ciascuna mammella. La compressione del seno a volte produce disagio, tenendo conto che per il 40-50% delle donne è indolore, un po’ dolorosa per un altro 40%, piuttosto dolorosa per il 12% e molto dolorosa per il 4% delle donne. La fase migliore del ciclo in cui eseguire quest’esame è tra il settimo e il dodicesimo giorno dall’inizio del ciclo mestruale. È importante portare con sé le immagini e i referti delle precedenti mammografie e segnalare eventuali sintomi al medico radiologo.

6. Sono pericolose le radiazioni emesse dal mammografo?
L’esposizione alle radiazioni per una mammografia è molto bassa, in particolare questo vale per i mammografi di ultima generazione. È ampiamente dimostrato che il rischio di cancro al seno indotto da radiazioni è 100 volte inferiore al rischio di ammalarsi di carcinoma mammario, mentre la riduzione della mortalità per cancro grazie alla diagnosi precoce con la mammografia periodica è pari al 44-48%.

7. Cos’è la tomosintesi?
La tomosintesi è una tecnica innovativa presente nei mammografi di ultima generazione, con la quale vengono acquisite immagini 3D del seno, grazie ai quali viene aumentata la capacità diagnostica del tumore, dal 27 al 40% in più rispetto ai mammografi tradizionali 2D.

8. Quali esami vengono eseguiti in Clinica San Martino?
In Clinica abbiamo a disposizione ottimi strumenti che ci permettono di seguire la paziente lungo tutto l’iter diagnostico senologico. In particolare, un mammografo digitale con tomosintesi di ultima generazione, un ecografo per la valutazione del seno, la risonanza magnetica e tutta la parte di interventistica senologica: agoaspirati, agobiospie ecoguidate e stereotassiche (sotto guida mammografica), prelievi del secreto.


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