Prevenzione del tumore alla mammella: l’importanza della diagnostica senologica

Ogni anno in Italia vengono diagnosticati 55.500 nuovi casi (55.000 donne e 500 uomini) di tumore del seno. Con questi numeri, la neoplasia alla mammella si presenta come la più frequente nel genere femminile in tutte le fasce di età. Nonostante questo continuo aumento dell’incidenza di tumore del seno la mortalità è in riduzione, grazie alla maggiore efficacia della diagnosi precoce e al miglioramento delle terapie. La prevenzione rimane perciò l’arma più importante e deve cominciare già in giovane età per le donne al di sotto dei 40 anni con l’autopalpazione e controlli periodici del seno, come spiega la dottoressa Chiara Trattenero, radiologa esperta in Senologia, che si occupa di diagnosi precoce del tumore al seno insieme alla dottoressa Luigina Pastore presso Clinica San Martino.

 

Quali sono gli esami di prevenzione?

  • Sotto i 40 anni d’età: visita senologica ed ecografia mammaria. L’ecografia mammaria è l’esame maggiormente indicato per questa fascia d’età, perché studia meglio i seni densi ad alta densità ghiandolare. In caso di familiarità o ereditarietà per neoplasia mammaria i controlli devono essere più ravvicinati e sarà compito dello specialista stabilirne tempi e tipologia.
  • Dai 40 anni: è importante iniziare il percorso di prevenzione senologica. Da questa età è necessario eseguire periodicamente la mammografia, meglio se integrata dalla tomosintesi mammaria (presente in Clinica San Martino), associata all’ecografia mammaria nei seni più densi. È importante che tutte le donne si rivolgano a professionisti esperti in senologia per avere una chiara indicazione sul percorso di prevenzione da seguire e sulle tempistiche dello stesso. In base a densità ghiandolare e familiarità verranno fornite indicazioni personalizzate, che saranno ritagliate sul profilo della paziente. In caso di evidenza alla mammografia di una lesione sospetta, il radiologo senologo proseguirà il percorso diagnostico con ulteriori accertamenti come agoaspirato o agobiopsia ecoguidata, agobiopsia della mammella sotto guida mammografica o risonanza magnetica della mammella.

Le indicazioni precedenti sono riferite ai controlli di prevenzione nelle donne asintomatiche, ma nel caso una paziente dovesse riscontrare i seguenti sintomi deve recarsi con urgenza ad eseguire un controllo senologico:

    • Presenza di nodulo fisso che non varia morfologicamente al variare delle fasi del ciclo
    • Retrazione o ispessimento cutaneo della mammella 
    • Aspetto a buccia d’arancia della cute del seno 
    • Retrazione improvvisa del capezzolo 
    • Secrezione dal capezzolo di liquido trasparente o di sangue 
    • Formazione crostose o eczematose del capezzolo
    • Noduli costantemente ingranditi nel cavo ascellare.

La senologia del terzo millennio, tra prevenzione su misura e innovazione della cura

 

In Italia nel 2017 (Dati AIOM) 39.3000 casi totali di donne (1° evento) – 1.000 uomini: 1 donna su 8 rischia di ammalarsi nel corso della sua vita di tumore al seno, il dato però più confortante è che la sopravvivenza media è di oltre il 91% anche se a causa del Covid nel 2022 è scesa all’88%. Questi risultati si sono ottenuti grazie ad un’attività di prevenzione su misura che parte da una prima visita senologica in grado di analizzare la tipologia di paziente e i suoi rischi dovuti a famigliarità, stile di vita, rischi precisi e morfologia della mammella. Per poi proseguire con gli esami strumentali adeguati alla singola donna da ripetere nel corretto intervallo di tempo. A livello chirurgico, negli ultimi anni, si sono fatti importanti progressi: nuove tecniche chirurgiche, importante connubio tra cura ed estetica, nuovi farmaci chemioterapici. Il chirurgo senologo ha un approccio sempre più ampio, non solo si concentra sulla guarigione del paziente ma coniuga la cura all’ottenimento di un ottimale risultato estetico per il paziente lavorando su una chirurgia su misura.

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