Onde d’urto: minore invasività, massima efficacia

La minima invasività è un trend globale e l’impiego di tecnologie all’avanguardia che permettano di curare diversi tipi di patologie in modo non invasivo ma altamente efficace, è una delle direzioni intraprese da diverse branche della medicina.

Emblema di questo trend sono le onde d’urto, chiamate anche ESWT (Extracorporeal Shock Wave Terapy), una tecnologia che permette di trattare a livello ambulatoriale patologie in ambito ortopedico.

Cosa sono le onde d’urto?

Da un punto di vista fisico sono definite come onde acustiche ad alta energia a effetto anti infiammatorio e analgesico sui tessuti molli. L’onda è generata da un elettrodo che produce una scarica elettrica in una camera contenente liquido e trasmessa mediante una membrana (testa di terapia) che, posta a contatto con la cute, permette la trasmissione delle onde d’urto in profondità.

Per quali patologie sono indicate?

Impiegate, generalmente in campo ortopedico, le onde d’urto sono indicate per trattare le seguenti patologie:

  • Tendiniti e calcificazioni della spalla
  • Epicondiliti (gomito del tennista) ed epitrocleite
  • Tendinite del gran trocantere
  • Tendinite rotulea del ginocchio e tendinite achillea
  • Sperone calcaneare
  • Pubalgia
  • Induratio penis plastica
  • Borsiti
  • Contratture e stiramenti muscolari
  • Ulcere, piaghe da decubito, piede diabetico
  • Come si effettua la terapia?

Come si effettua la terapia

La terapia deve essere effettuata da uno specialista formato in materia, dura generalmente pochi minuti e nella maggior parte dei casi è quasi del tutto indolore.

Durante il trattamento il paziente viene fatto sedere o distendere sul lettino, sulla parte anatomica da trattare viene appoggiata la membrana della testa della sonda, sulla quale è stato applicato il gel per ultrasuoni. Una volta posta la membrana a contatto con la cute, inizierà la trasmissione delle onde d’urto per la cura della patologia.

Il numero dei trattamenti viene stabilito in base alla gravità della patologia e alla risposta specifica di ogni soggetto. In generale le patologie più complesse vengono risolte con 3 sedute effettuate a intervalli di circa 1 settimana e in casi di non completa risoluzione dei sintomi, si può ripetere un secondo ciclo. Già dopo il primo trattamento, gli effetti della terapia si manifestano nella riduzione del dolore avvertito e in una buona ripresa funzionale.

Benché questa terapia non presenti veri e propri effetti collaterali, le onde d’urto sono controindicate per i soggetti portatori di pacemaker, in terapia anticoagulante e per le donne in stato di gravidanza.

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