PATOLOGIE
Lesioni dei tendini estensori delle dita
Cosa sono le lesioni dei tendini estensori delle dita?
I tendini estensori delle dita sono le strutture che connettono alle dita della mano i rispettivi muscoli, localizzati nell’avambraccio, consentendo l’esecuzione dei movimenti di estensione delle falangi.
Tali tendini si trovano sul dorso della mano, subito sotto il piano cutaneo, e sono in totale 8 (un estensore per ciascun dito, più estensore breve del pollice, estensore prorio dell’indice ed estensore proprio del mignolo).
La loro posizione superficiale e a diretto contatto con l’osso, li espone a lesioni anche in caso di ferite non troppo profonde.
Questi tendini sono inoltre soggetti a rotture o distacchi dalla loro inserzione ossea, situata a livello della base della falange distale delle dita, per vari tipi di trauma.
Un tendine estensore può lesionarsi lungo tutto il suo decorso, che viene suddiviso in 8 zone, dando luogo a vari quadri clinici.
La lesione di un tendine estensore comporta generalmente per il paziente la difficoltà o la impossibilità nell’estendere una o più articolazioni delle dita. In alcuni casi il dito interessato presenta delle deformità specifiche (ad esempio dito a martello o mallet finger, deformità a boutonniere, deformità a collo di cigno).
È fondamentale consultare un ortopedico specializzato in chirurgia della mano per una valutazione accurata e un piano di trattamento personalizzato in base alla gravità e alla sede della lesione. Il trattamento tempestivo e adeguato può consentire un soddisfacente recupero funzionale dopo aver subito una lesione dei tendini estensori delle dita.
Presso la Clinica San Martino è possibile avvalersi della valutazione e del trattamento in modo integrato da parte di medici specializzati nella chirurgia della mano e del polso e di terapisti della mano che seguono il paziente dalla diagnosi fino a completamento del percorso riabilitativo.
Quali sono i sintomi di una lesione dei tendini estensori delle dita?
- Difficoltà o impossibilità della estensione di parte o dell’intero dito coinvolto
In base al meccanismo di lesione ed alla presenza di lesioni anche ad altre strutture anatomiche del dito (ad esempio ossa o rami sensitivi nervosi) il paziente può riferire anche:
- Dolore
- Deficit sensitivi
Quali sono le cause delle lesioni dei tendini estensori?
Un tendine flessore può lesionarsi lungo tutto il suo decorso in seguito a vari meccanismi traumatici, i più comuni dei quali sono le ferite da taglio.
Anche traumi da schiacciamento, traumi contusivi o particolari sollecitazioni del dito durante attività domestiche, lavorative o sportive sono responsabili di lesioni ai tendini estensori.
Tali lesioni chiuse hanno luogo più frequentemente in presenza di tendini degenerati o usurati, o in associazione a patologie croniche sistemiche come l’artrosi e l’artrite reumatoide.
Diagnosi: quali esami sono necessari in caso di una lesione dei tendini estensori?
E’ importante diagnosticare in tempi brevi le lesioni dei tendini estensori in tempo utile ad eseguirne in modo corretto il trattamento e la eventuale riparazione chirurgica.
La diagnosi è suggerita dalla sintomatologia e dalla presenza di segni clinici ricercati con un meticoloso esame obiettivo. In casi particolari può essere necessario eseguire una diagnostica per immagini.
- Anamnesi: il chirurgo della mano presterà attenzione ai sintomi lamentati dal paziente, inquadrandoli dal punto di vista diagnostico
- Esame obiettivo: il chirurgo della mano condurrà un esame fisico, test relativi alla mobilità ed alla forza delle dita, test di sensibilità, ed interpreterà i segni riscontrati
- RX della mano: qualora per il meccanismo traumatico sia opportuno ricercare la presenza di fratture
- Ecografia muscolo-tendinea: per evidenziare le strutture tendinee, anche in modo dinamico, quando vi siano dei dubbi diagnostici
In aggiunta a quanto detto, è necessario sottolineare che in presenza di ferite profonde delle dita e del polso, anche nel caso in cui non siano immediatamente evidenti deficit motori, è spesso necessario procedere ad una esplorazione chirurgica formale della ferita al fine di diagnosticare la presenza di lesioni, anche parziali, meritevoli di riparazione.
Quali sono le terapie per una lesioni dei tendini estensori?
Terapia conservativa: la terapia conservativa viene intrapresa per alcuni tipi di lesione dei tendini estensori, soprattutto in caso di rottura sottocutanea (senza ferite), e si avvale dell’immobilizzazione in estensione del dito con tutori dedicati per 6-8 settimane.
Terapia chirurgica: la terapia delle lesioni dei tendini estensori è chirurgica in caso di ferite aperte o anche in caso di fallimento di un trattamento conservativo. È preferibile eseguire l’intervento entro 7-10 gg dal trauma al fine di evitare fenomeni di degenerazione tissutale.
Un intervento chirurgico esplorativo si rende spesso necessario in caso di presenza di ferite delle dita e del polso, al fine di non omettere la diagnosi di lesioni ai tendini estensori, che possono a volte non essere immediatamente evidenti sul piano clinico. Se un tendine estensore è lesionato solo parzialmente, il dito può inizialmente mantenere la capacità di estendersi, per poi sviluppare una rottura completa del tendine in un secondo momento.
Gli interventi chirurgici si svolgono normalmente in anestesia di plesso ed in regime di Day-Hospital. Lesioni tendinee distali e ferite distali o di piccole dimensioni possono anche essere gestite in anestesia locale. Gli interventi vengono eseguiti praticando delle incisioni sul versante dorsale delle dita, estendendo eventualmente ferite già presenti, al fine di esporre il tendine lesionato.
Esistono molteplici tecniche differenti di riparazione delle lesioni tendinee, che riflettono la grande varietà di lesioni possibili. Il chirurgo della mano decide di applicare le metodiche di trattamento più idonee in ogni specifico caso .
In linea generale si può affermare che:
- In presenza di una lesione netta, quali quelle che si verificano per ferite da taglio, è possibile eseguire una sutura tendinea diretta
- In caso di perdite di sostanza o di grave degenerazione tendinea può essere necessario ricostruire il tendine con innesti o trasferimenti tendinei
- In casi particolari, quali il trattamento chirugico del mallett finger, la riparazione dei tendini estensori richiede l’immobilizzazione delle articolazioni interessate con fili di acciaio noti come fili di Kirschner
L’esile spessore dei tendini estensori distalmente al polso comporta la possibilità di eseguire suture con una bassa forza tensile pertanto, dopo un intervento di riparazione dei tendini estensori, è solitamente necessaria l’immobilizzazione della mano e delle dita interessate in una posizione di estensione per un periodo di 4-6 settimane.
Al termine dell’intervento quindi, dopo aver suturato la cute e applicata la necessaria medicazione, viene applicato un tutore che manterrà le dita in una posizione idonea a consentire la guarigione del tendine.
Come si svolge il decorso postoperatorio dopo intervento per una lesione dei tendini estensori?
Il decorso postoperatorio dopo un intervento di riparazione di tendini estensori lesionati è impegnativo. Le lesioni dei tendini estensori espongono sempre il paziente al rischio di sviluppare rigidità ed esiti cicatriziali e aderenziali che compromettono la mobilità del dito anche dopo interventi di riparazione eseguiti con tecniche e tempistiche corrette.
Al paziente vengono richiesti quindi impegno e la massima adesione al piano riabilitativo.
In fase postoperatoria si mantiene una medicazione con garze sterili, ovatta e bendaggio. Per i primi 10 giorni dopo l’intervento si deve evitare di bagnare la ferita.
La mano e le dita vengono mantenute in una idonea posizione di estensione per 4-6 settimane. Trascorso tale periodo, dietro indicazione del chirurgo e sotto la supervisione del terapista della mano, è possibile intraprendere esercizi di mobilizzazione della dita al fine di recuperare gradualmente la loro mobilità. L’utilizzo dei tutori viene progressivamente ridotto, ma rimane necessario almeno durante le ore notturne per alcuni mesi.
Un terapista della mano seguirà il paziente nel postoperatorio insegnando gli esercizi utili alla ripresa della funzione della mano operata ed illustrando le modalità di trattamento della cicatrice chirurgica, prevenendo esiti cicatriziali e recidive.
Quali sono i tempi di recupero da un intervento per lesione dei tendini estensori?
10 giorni di riposo relativo evitando di bagnare la medicazione.
4-6 settimane di immobilizzazione con tutore.
Terapia riabilitativa per 3-6 mesi dall’intervento, anche con utilizzo di tutori notturni.
Tra i 3 e i 6 mesi dall’intervento è normalmente possibile la ripresa della maggior parte delle attività lavorative.
I tempi di recupero possono variare ampiamente in modo dipendente dal numero di tendini lesionati, dalla eventuale presenza di lesioni associate e dalle mansioni lavorative.
Non è possibile garantire in tutti i casi un completo recupero del movimento delle dita, proprio a causa delle aderenze cicatriziali che caratterizzano il processo di guarigione tendinea. In una percentuale di casi che può arrivare anche al 20-30%, è necessario procedere ad interventi secondari, che prendono il nome di “tenolisi”, con lo scopo di eliminare le aderenze e ripristinare lo scorrimento dei tendini. Anche questi interventi vengono seguiti da un intenso protocollo riabilitativo.
Medici
Dr. Marco Necchi
Medico Chirurgo – Ortopedico
Chirurgia della mano e del polso
Dott.ssa Cecilia Sesini
Fisioterapista della mano e del polso
Dr. Andrea Ghezzi
Medico Chirurgo – Ortopedico
Chirurgia della mano e del polso
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