PATOLOGIE

Lesioni dei tendini estensori delle dita

Cosa sono le lesioni dei tendini flessori delle dita?

I tendini flessori delle dita sono le strutture che connettono i muscoli flessori (superficiale e profondo) alle dita stesse, consentendo l’esecuzione dei movimenti di flessione delle falangi.

I muscoli flessori delle dita lunghe hanno origine nell’avambraccio, così come il muscolo flessore lungo del pollice; il muscolo flessore breve del pollice è situato invece nella eminenza tenar nella parte radiale del palmo della mano.

 

Il pollice possiede in pratica un solo tendine flessore, quello del flessore lungo, che si ancora alla base della sua falange distale, consentendo la flessione della sua unica articolazione interfalangea.

Tutte le altre dita possiedono invece due tendini flessori:

  • Tendine flessore superficiale: si inserisce, biforcandosi, alla base della falange intermedia, e consente la flessione della articolazione interfalangea prossimale (IFP)
  • Tendine flessore profondo: si inserisce alla base della falange distale e consente la flessione della articolazione interfalangea distale (IFD)

 

Tutti i tendini sono avvolti da uno speciale tessuto, detto membrana sinoviale, responsabile della produzione dell’omonimo liquido.

Tale struttura ha sia una funzione meccanica, poiché favorisce lo scorrimento dei tendini, sia una funzione di nutrimento dei tendini poiché essi, scarsamente vascolarizzati, ricevono le necessarie sostanze nutritive attraverso il liquido sinoviale.

 

I tendini flessori delle dita vengono mantenuti in una posizione corretta e vantaggiosa dal punto di vista biomeccanico da alcune strutture fibrose anulari, ancorate alle falangi, che prendono il nome di pulegge. I tendini flessori passano all’interno di queste pulegge in cui, in situazione di normalità, possono scorrere liberamente senza distaccarsi dalle falangi durante la flessione, evitando un effetto a “corda d’arco”.

 

Un tendine flessore, assieme alle strutture circostanti, può lesionarsi lungo tutto il suo decorso in seguito a vari meccanismi traumatici, i più comuni dei quali sono le ferite da taglio. Anche traumi da schiacciamento o traumi da strappamento (come può avvenire in alcuni sport) sono responsabili di lesioni ai tendini flessori.

La lesione di un tendine flessore causa la difficoltà o l’impossibilità della flessione di parte o dell’intero dito coinvolto.

 

È fondamentale consultare un ortopedico specializzato in chirurgia della mano per una valutazione accurata e un piano di trattamento personalizzato in base alla gravità e alla sede della lesione. Il trattamento tempestivo e adeguato può consentire un soddisfacente recupero funzionale dopo aver subito una lesione dei tendini flessori delle dita.

Presso la Clinica San Martino è possibile avvalersi della valutazione e del trattamento in modo integrato da parte di medici specializzati nella chirurgia della mano e del polso e di terapisti della mano che seguono il paziente dalla diagnosi fino a completamento del percorso riabilitativo.

 

Quali sono i sintomi di una lesione dei tendini flessori delle dita?

  • Difficoltà o impossibilità della flessione di parte o dell’intero dito coinvolto

 

In base al meccanismo di lesione ed alla presenza di lesioni anche ad altre strutture anatomiche del dito (ad esempio ossa o nervi digitali) il paziente può riferire comunemente anche:

  • Dolore
  • Formicolio e intorpidimento

 

Quali sono le cause delle lesioni dei tendini flessori delle dita?

Un tendine flessore, assieme alle strutture circostanti, può lesionarsi lungo tutto il suo decorso in seguito a vari meccanismi traumatici, i più comuni dei quali sono le ferite da taglio.

Anche traumi da schiacciamento o traumi da strappamento sono responsabili di lesioni ai tendini flessori; questi ultimi possono verificarsi anche in corso di attività sportive particolarmente traumatiche per le dita come il rugby o l’arrampicata.

 

 

Diagnosi: quali esami sono necessari in caso di una lesione dei tendini flessori delle dita? 

E’ importante diagnosticare in tempi brevi le lesioni dei tendini flessori perché una volta trascorsi più di 7-10 giorni dal trauma, si verificano fenomeni di retrazione, degenerazione e rigonfiamento tali da rendere difficoltoso il recupero e lo scorrimento dei tendini nel canale digitale.

La diagnosi è suggerita dalla sintomatologia e dalla presenza di segni clinici ricercati con un meticoloso esame obiettivo. In casi particolari può essere necessario eseguire una diagnostica per immagini.

  • Anamnesi: il chirurgo della mano presterà attenzione ai sintomi lamentati dal paziente, inquadrandoli dal punto di vista diagnostico
  • Esame obiettivo: il chirurgo della mano condurrà un esame fisico, test relativi alla mobilità ed alla forza delle dita, test di sensibilità, ed interpreterà i segni riscontrati
  • RX della mano: qualora per il meccanismo traumatico sia opportuno ricercare la presenza di fratture
  • Ecografia muscolo-tendinea: per evidenziare le strutture tendinee, anche in modo dinamico, quando vi siano dei dubbi diagnostici

In aggiunta a quanto detto, è necessario sottolineare che in presenza di ferite profonde delle dita e del polso, anche nel caso in cui non siano immediatamente evidenti deficit motori, è spesso necessario procedere ad una esplorazione chirurgica formale della ferita al fine di diagnosticare la presenza di lesioni, anche parziali, meritevoli di riparazione.

 

Quali sono le terapie per una lesioni dei tendini flessori delle dita?

La terapia delle lesioni dei tendini flessori delle dita è chirurgica.

Un intervento chirurgico esplorativo si rende spesso necessario in caso di presenza di ferite profonde delle dita e del polso, al fine di non omettere la diagnosi di lesioni ai tendini flessori, che possono a volte non essere immediatamente evidenti sul piano clinico.

Se un tendine flessore è lesionato solo parzialmente, il dito può inizialmente mantenere la capacità di flettersi, per poi sviluppare una rottura completa del tendine in un secondo momento.

Gli interventi chirurgici si svolgono normalmente in anestesia di plesso ed in regime di Day-Hospital. Vengono eseguiti praticando delle incisioni sul versante palmare delle dita, estendendo eventualmente ferite già presenti, al fine di esporre il tendine lesionato.

Dopo una lesione completa, un tendine flessore subisce spesso una significativa retrazione e le due estremità si allontanano l’una dall’altra. Per questo motivo può essere necessario eseguire incisioni ampie a livello digitale o eseguire incisioni al polso, al fine di recuperare i capi tendinei retratti e procedere alla loro sutura.

Le tecniche di riparazione dei tendini flessori prevedono l’esecuzione di suture molto resistenti, utilizzando di solito materiali non riassorbibili ed eseguendo molteplici passaggi nel tendine al fine di garantirne la tenuta.

Le tecniche specifiche poi possono variare a seconda della sede esatta della lesione, della qualità dei tendini lesionati, del coinvolgimento di uno o di entrambi i tendini flessori, o della necessità di reinserire il tendine all’osso come nel caso delle lesioni più distali. In casi di lesioni con perdita di sostanza tendinea può essere necessario ricostruire il tendine lesionato con degli innesti.

Dopo aver suturato la cute e applicata la necessaria medicazione, viene applicato un tutore che proteggerà le dita da movimenti incongrui, ma le lascerà libere di muoversi per iniziare da subito gli esercizi riabilitativi guidati dal terapista della mano.

 

Come si svolge il decorso postoperatorio dopo intervento per una lesione dei tendini flessori delle dita?

Il decorso postoperatorio dopo un intervento di riparazione di tendini flessori lesionati è impegnativo. Le lesioni dei tendini flessori espongono sempre il paziente al rischio di sviluppare rigidità ed esiti cicatriziali e aderenziali che compromettono la mobilità del dito anche dopo interventi di riparazione eseguiti con tecniche e tempistiche corrette.

Al paziente vengono richiesti quindi impegno e la massima adesione al piano riabilitativo.

In fase postoperatoria si mantiene una medicazione con garze sterili, ovatta e bendaggio. Per i primi 10 giorni dopo l’intervento si deve evitare di bagnare la ferita. Le dita vengono protette da un tutore che evita di compiere movimenti che possano danneggiare le suture tendinee e, allo stesso tempo, consente di intraprendere la riabilitazione.

Da subito dopo l’intervento, viene quindi eseguita la mobilizzazione delle dita con movimenti passivi e attivi, al fine di impedire la formazione di aderenze ed irrigidimento. Questa prima fase di recupero dall’intervento e di guarigione tendinea dura 4-6 settimane.

Successivamente, vengono concessi al paziente ulteriori movimenti attivi delle dita senza resistenza. Questa seconda fase di guarigione si protrae fino a 3 mesi dall’intervento.

Un terapista della mano seguirà il paziente nel postoperatorio insegnando gli esercizi utili alla ripresa della funzione della mano operata ed illustrando le modalità di trattamento della cicatrice chirurgica, prevenendo esiti cicatriziali e recidive.

 

Quali sono i tempi di recupero da un intervento per lesione dei tendini flessori delle dita?

Immediata terapia riabilitativa.

Almeno 3 mesi di astensione da attività manuali pesanti.

In 3-6  mesi dall’intervento è normalmente possibile la ripresa della maggior parte delle attività lavorative.

I tempi di recupero possono variare ampiamente in modo dipendente dal numero di tendini lesionati, dalla eventuale presenza di lesioni associate e dalle mansioni lavorative.

Nella maggior parte dei casi non è possibile garantire un completo recupero del movimento delle dita, proprio a causa delle aderenze cicatriziali che caratterizzano il processo di  guarigione tendinea. In una percentuale di casi che può arrivare anche al 20-30%, è necessario procedere ad interventi secondari, che prendono il nome di “tenolisi”, con lo scopo di eliminare le aderenze e ripristinare lo scorrimento dei tendini. Anche questi interventi vengono seguiti da un intenso protocollo riabilitativo.

 

 

 

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