Negli ultimi 15/20 anni circa, in Italia, la figura dell’osteopata ed il suo ruolo terapeutico dalla nascita in poi hanno acquisito una notorietà sempre maggiore. In molti casi la neo-mamma ha già un Osteopata di fiducia, al quale si è rivolta durante la gravidanza o ancor prima, per problemi di vario tipo (per esempio mal di schiena, colpo di frusta, mal di testa, etc.); in altri casi, la neo-mamma ha sentito parlare del trattamento osteopatico pediatrico da altre mamme; infine, può capitare siano altre figure sanitarie (es. pediatra, ostetrica) a consigliare una valutazione e un trattamento osteopatico. Nonostante ciò, esistono ancora molti dubbi e domande in merito, come quelle che seguono:
Perchè portare il proprio figlio/figlia da un Osteopata?
Nel piccolo con qualche disturbo, si va dall’Osteopata per ottenere un aiuto risolutivo.
Nel piccolo sano, la valutazione osteopatica a qualsiasi età permette di individuare aree o aspetti problematici riguardanti la conformazione, la postura, la mobilità o la somatizzazione dello stress. Di conseguenza, l’Osteopata può proporre e concordare con i genitori varie strategie di intervento: trattamento osteopatico, attività sportiva, esercizi, modificazione di abitudini e stile di vita, monitoraggio o rivalutazione nel tempo, invio a medico specialista per parere.
C’è un’età minima per poter ricevere un trattamento osteopatico?
No, il trattamento osteopatico viene dosato e regolato in base all’età e alla costituzione del paziente. Può essere somministrato anche ad un prematuro. Gli Osteopati trattano i loro figli appena possono, anche a distanza di poche ore dal parto, perchè sanno quanto possa essere importante per il loro benessere e quanto sia più facile intervenire su alcuni aspetti precocemente.
Per quali problematiche può essere utile l’Osteopata?
I problemi principali su cui il trattamento osteopatico produce benefici possono essere raggruppati per fase evolutiva. Nel neonato: atteggiamento o conformazione asimmetrica del cranio, rigidità del collo, difficoltà di suzione, coliche gassose, reflusso/rigurgito eccessivo, stitichezza, irrequietezza e disturbi del sonno. Nel lattante: vizi di postura, ritardo nel raggiungimento di una tappa evolutiva (es. controllo del capo, postura seduta, stazione eretta o deambulazione), infezioni respiratorie ricorrenti (otite, tonsillite, etc.), stitichezza. Nel bambino o adolescente: vizi di postura o conformazione scheletrica, traumi, mal di testa, dolore alla colonna vertebrale, bruxismo, infezioni ricorrenti, sintomi da sospetta somatizzazione ansiosa.
Il trattamento osteopatico è doloroso?
No. Il piccolo può piangere durante il trattamento perchè non vuole essere toccato, oppure per altri motivi (fame, sonno, etc.). Può essere consolato dalla madre durante il trattamento.
È vero che il parto naturale può creare problemi al nascituro?
Il parto naturale è un evento fisiologico che presenta alcuni vantaggi per la salute del neonato. La struttura cartilaginea e scheletrica del nascituro è adatta ad assorbire le sollecitazioni meccaniche del parto, tuttavia i suoi adattamenti e cambiamenti provocati dall’evento possono persistere anche in seguito, creando qualche problemino. Situazioni come presentazione podalica, cordone arrotolato intorno al collo, elevato peso alla nascita, parto distocico, distress fetale, durata del parto molto breve o molto lunga, induzione mediante ossitocina e utilizzo del forcipe determinano alcuni cambiamenti e adattamenti che l’osteopata può individuare e riportare ad una condizione ottimale, in termini sia terapeutici che preventivi. Il parto cesareo richiede anch’esso degli adattamenti della struttura del nascituro alle sollecitazioni ambientali, diversi ma non meno meritevoli di una valutazione.
Come si svolgono la valutazione ed il trattamento osteopatico nel bambino?
La prima seduta prevede presentazione, conoscenza e acquisizione di informazioni relative al piccolo paziente e al periodo gestazionale. La valutazione che segue avviene su un lettino, dopo aver spogliato il bambino, proprio come avviene durante la visita pediatrica. L’Osteopata esamina con lo sguardo e con la palpazione tutto il corpo, dalla testa ai piedi. Nel frattempo, interagisce con il piccolo attraverso gli occhi, la voce, le mani oppure dei giochi adatti all’età. Il trattamento di solito inizia in prima seduta: esso prevede manipolazioni e mobilizzazioni dolci e progressive indirizzate alla colonna vertebrale, al cranio, al palato, all’addome o al torace, a seconda delle necessità. Durante il trattamento prosegue l’interazione tra il piccolo paziente ed i presenti, genitori compresi, soprattutto attraverso il gioco. Il piccolo non deve stare fermo, nè assumere necessariamente una certa posizione, almeno non in modo continuativo: le sedute di trattamento di un bambino sono più dinamiche rispetto a quelle effettuate su un adolescente o adulto, che è in grado di controllarsi e di stare fermo, se richiesto. Alla fine della prima seduta, l’Osteopata consiglia il percorso terapeutico più appropriato (numero di sedute, cadenza, esito atteso, rivalutazioni, etc.).
Per quanto detto, una valutazione osteopatica è sempre consigliata ai neo-genitori, se possibile nel corso del primo trimestre.
Dr. Guido Rolle – Medico Chirurgo, Osteopata