Un getto sempre più debole, alzarsi una o più volte alla notte, un aumentata frequenza diurna, l’urgenza di correre in bagno per la paura di perdere qualche goccia… Sono spesso sintomi dell’Iperplasia Prostatica Benigna, una condizione patologica frequente nell’uomo.


Cos’è la prostata?

La prostata è una ghiandola che fa parte del sistema riproduttivo
maschile ed ha la funzione di produrre la componente fluida dello sperma: il famoso Psa è una sostanza che la prostata produce per fluidificare lo sperma. Localizzata subito al di sotto della vescica, ha la forma di una castagna e avvolge l’uretra, il canale che dalla vescica porta all’esterno l’urina. È formata da due porzioni: una centrale detta “adenoma”, responsabile dell’ingrossamento benigno della ghiandola, e una porzione periferica, sede preferenziale di sviluppo del carcinoma prostatico.

La crescita è soggettiva e in alcuni casi può raggiungere volumi elevati. Tuttavia l’aumento di volume non è necessariamente correlato alla comparsa dei disturbi. La ghiandola può crescere verso l’esterno senza dare segno di sé. Quando invece la crescita si sviluppa verso l’interno si osserva una progressiva riduzione del calibro dell’uretra, responsabile di alcuni disturbi ostruttivi e irritativi che possono limitare la qualità di vita della persona. Basti pensare che a volte l’urgenza e l’aumentata frequenza minzionale obbligano l’uomo ad uscire solo dopo aver studiato un percorso a tappe prestabilite inventandosi scuse per giustificare l’imbarazzo di doversi recare frequentemente in bagno. Oppure le levate notturne alterano la qualità del sonno. Se trascurata l’ipertrofia prostatica può progressivamente peggiorare ed essere responsabile di complicanze anche gravi quali la ritenzione acuta e cronica d’urina, calcoli e diverticoli vescicali, insufficienza renale.

Solo la prevenzione può aiutare a evitare queste complicanze. Anche in assenza di particolari disturbi, dopo i 50 anni è importante effettuare una prima visita urologica.

 

In caso di Ipb è sempre necessario un trattamento?

Certamente no. Un eventuale trattamento dipende dall’entità e dall’evoluzione dei disturbi. Almeno inizialmente può essere sufficiente agire sullo stile di vita. Esistono poi diversi trattamenti farmacologici la cui prescrizione ed eventuale associazione sono di esclusiva pertinenza medica. Quando la sola terapia medica non è più in grado di compensare i disturbi, l’Urologo può consigliare un trattamento chirurgico disostruttivo (es. Thulep, Turp), che con varie metodiche ed energie ha lo scopo di eliminare l’ostruzione creata dall’adenoma prostatico.

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